Visioni di Isabel Rosberg
Matteo Cardillo
Visioni di Isabel Rosberg
Estate 1953. Isabel Rosberg, brillante pianista, fugge di notte dalla città in cui vive per intraprendere un viaggio di ritorno, dopo molti anni di assenza, alla villa solitaria di Stonecrow Hall, appartenuta per generazioni alla sua famiglia.
La dimora si erge silenziosa e antica oltre le colline, in prossimità di una foresta di conifere, cristallizzata nel tempo, e sembra averla attesa per anni; eppure, Isabel è tornata in quei luoghi con un unico scopo: vendere la residenza, convinta di potersi liberare così di ogni traccia del proprio doloroso trascorso familiare, costellato di morti spietate, rituali pagani, tragedie misteriose, bui nascondigli e oscuri segreti.
La sua settimana di permanenza nella casa di famiglia, però, la condurrà a un incontro inquietante con un’entità fatta di tenebra, ritornata da lei per chiederle di saldare un debito e di ricongiungere un legame antico.
Visioni di Isabel Rosberg è un racconto di streghe, di boschi avvolti nel silenzio, di cerimoniali occulti, di incontri notturni, di discese infernali, di sopravvivenza, ma è soprattutto la storia dell’iniziazione di una donna attraverso un percorso che riesplora a ritroso i traumi del proprio passato e i legami familiari, alla ricerca di una verità che possa fornirle le risposte per riconnettersi al presente.
«Si trattava di una nenia infantile, che gli abitanti del borgo conoscevano tutti. Anche Isabel la conosceva, e le sembrò curioso che qualcosa di cui aveva completamente perso la memoria riaffiorasse adesso dal nulla, come quando era arrivata e le era parso di vederla, sua madre, mentre gettava sale nelle culle dei bambini. Forse, a invocarla era stato proprio quel sonno pesante e confuso, quell’orgia di luci e di danze che ritornava a galla, offuscata e a frammenti, o forse era la casa a parlarle, come se le pareti fossero già da tempo impregnate del vissuto di chi c’era stato prima di lei e come un polveroso albo di fotografie le riproponesse i piccoli momenti salienti della quotidianità trascorsi nella magione di Stonecrow Hall. Forse, dopotutto, le case infestate non erano che albi di fotografie che si ostinavano a non lasciarsi dimenticare da nessuno.»
ISBN: 9788831325097
Pag. 268 – edizione 2020
Editore: Formamentis
Collana: Gli specchi