Prigioniero in culla
Christian Bobin
Prigioniero in culla
Di autobiografie così speciali se ne vedono poche.
Certo, c’è la poesia del suo autore, unica per la sua capacità di toccare la profondità del sentire umano e per la sua mira tagliente nel cogliere la vita autentica, senza filtri. Ma in questo libro ciò che colpisce e coinvolge il lettore è la prospettiva che Christian Bobin sceglie per raccontare luoghi e persone, compreso se stesso. I luoghi diventano umani, non li descrive, li interpreta e ne parla in modo quasi animistico, come se avessero una vita propria. Di sé e delle persone delle quali scrive, rivela il moto interiore, mai la facciata, e i fatti non sono mai documentali, sono osservati nel silenzio, sentiti con il cuore al ritmo del suo respiro e del suo sguardo che vede ciò che gli altri non vedono.
“Sono stato da solo per duemila anni – il tempo dell’infanzia. Nessuno è responsabile di questa solitudine. Bevevo silenzio, mangiavo cielo blu. Aspettavo.
Tra me e il mondo c’era un bastione sopra al quale un angelo montava la guardia mentre teneva nella mano destra un fiore d’ortensia, che sembrava una palla di neve azzurra. Come può venire in mente una immagine simile?” (C.B.)
ISBN: 9791280837325
Pag. 80 – edizione 2023 giugno
Editore: AnimaMundi edizioni