Due giallisti – Albertina Fancetti con un particolare legame agli ultimi anni del 1800 italiano e Antonio Mecca con un morboso affetto al clima del giallo angloamericano – si sono cimentati nei tre brevi gialli di questo volume della collana che sta raggiungendo un buon inserimento nella catena del poliziesco italiano. Tre racconti, capaci di catturare l’attenzione del lettore, coinvolgendolo nelle azioni dei tre romanzi.

I gialli si leggono, in genere, per arrivare alla fine. Non è stato sempre così. Nei grandi autori del passato il giallo aveva dignità di scrittura: agiva in territori originali, indagava realtà e raccontava delitti, ambienti e psicologie. Poi si è via via imposta una lettura che chiedeva solo azione e sorpresa senza troppo badare al formale. Questa collana segue un percorso intermedio che propone intrighi, avventure e colpi di scena, senza scendere alla brutalità.