Di fronte alla complessità della clinica contemporanea, attraversata da molteplici
flussi di soggettività caratterizzati da equilibri instabili, intermittenti e fragili, il
pensiero psicoanalitico è chiamato a dare vita a nuove esplorazioni intorno ai postulati
fondamentali “dell’incontro psicoanalitico”.
In questa prospettiva, si rivela particolarmente interessante e fruttuoso un
ampliamento del paradigma dell’ascolto psicoanalitico, che ha esteso la capacità di
entrare in contatto con le dimensioni inconsce della vita psichica.
La diversa qualità dell’ascolto è rivolta a cogliere nello psichico tracce e iscrizioni
appartenenti a dimensioni sensoriali, cinetiche, sensomotorie, registrate in diverse
epoche della vita, esprimibili nella parola o al di là della parola.
Le autrici propongono un’apertura all’ascolto “con tutti i sensi” di situazioni cliniche
spesso “mute” o comunicate in forme eterogenee, e su questa base ri-costruiscono
processi di organizzazione dello psichico ancora non accessibili alla parola, ma
presenti e attivi nello scambio tra inconsci.