Forse ciascuno di noi, anche per una sola volta nella vita, ha pensato al perché di una coincidenza, alla tempistica di una frase che solo in quel momento appariva tanto perfettamente calzante e attuale rispetto a stati d’animo e accadimenti personali. Una specie di abito proveniente dall’esterno, capace di ben accomodarsi all’interno di forme psichiche senza creare la benché minima piega: coincidenze, concomitanze di eventi che affiancano il quotidiano vivere attraverso la ciclicità dell’esistere.

Poi le coincidenze svaniscono e riappaiono facendoci in qualche modo abituare alla loro presenza o alla loro mancanza.

Ma cosa c’entrano le coincidenze con l’introduzione al libro che andrete a sfogliare?

Una coincidenza mi ha permesso di re-incontrare Roberto Carnevali, un collega trasformatosi in amico all’interno di quella quotidiana ciclicità, un incontro che insieme ad alcuni altri accadimenti ha dato forma ad un legame che oggi definisco amicale-professionale.

Trovarsi faccia faccia con Roberto per me significa essere di fronte allo specchio del proprio essere ed esistere. Naturalezza, vitalità, arte, poesia, psicoanalisi sono alcuni elementi che costituiscono l’apparato delle riflessioni professionali e personali che si intrecciano all’interno dei suoi dialoghi: una sintonia di differenti melodie che coabitano il suo modo d’essere.

Una generosa lettura, la sua, grazie alla quale ho avuto la “possibilità” emotiva di pensare che quell’insieme di riflessioni, scaturite in momenti tanto differenti della mia vita sarebbero potute diventare contenuti di un contenitore che mi piace definire libro-relazione.

Un libro che racchiude nel proprio interno incontri passati e presenti legati ad una professione da me percepita come una straordinaria alchimia costituita da ragione ed emozioni: una relazione alchemica che caratterizza Roberto, un analista che mi piace definire Persona-Psicoanalista.

Grazie ad un collega affettivamente generoso.