Il laboratorio di Luigi Pirandello

Del prezioso laboratorio di Luigi Pirandello fanno parte queste carte manoscritte donate dagli Eredi allo Stato Italiano nel 1938 e conservate nella sua ultima abitazione.
L’edizione diplomatica e commentata degli autografi qui pubblicati restituisce un’organica sistematizzazione dei documenti e la ricostruzione di alcune caratteristiche dell’officina artistica di Pirandello. La sezione d’archivio esaminata consiste in centinaia di carte dai formati più eterogenei su cui sono annotati, a matita e ad inchiostro, appunti e scritti di varia natura. L’arco cronologico cui i manoscritti fanno riferimento è riconducibile ad un periodo compreso tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento. L’occasione della loro stesura è eterogenea; tra i documenti rinveniamo tracce di prime versioni di opere narrative, poetiche e teatrali; abbozzi di scritti teorici che confluiranno prevalentemente nei saggi Arte e scienza e L’umorismo, editi entrambi nel 1908; appunti per conferenze, discorsi commemorativi, pensieri e riflessioni; carte preparatorie per le lezioni al Reale Istituto Superiore di Magistero femminile di Roma; pagine di traduzioni dal francese e dal tedesco; indici; schemi; liste lessicali. A tenere insieme questi documenti disparati è il comune carattere progettuale, aperto a modifiche e successivi ripensamenti.
Possiamo definire questa raccolta di autografi come un potente quaderno di regia linguistica dove si alternano prove di teatro, narrativa, poesia, saggistica.

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